Auf den Webseiten des italienischen "coolclubs" ("Un gruppo di amici, quello della Coolcub, che intende fare del Salento un polo di risonanza nazionale, e non solo, per tutto quello che concerne il pianeta musica") findet sich folgende Besprechung (15.9. 2003) der italienischen Version von "Vabanque"):
La rapina in banca
a cura di Klaus Schönberger
DeriveApprodi 2003
I soldi? Chiedili alla tua banca. Confessate, chi di voi almeno una volta nella vita non ha sognato viaggi nei Caraibi, ville da sogno su spiagge incontaminate, corse mozzafiato a bordo di Ferrari rosse fiammanti, feste dove corrono fiumi e fiumi di champagne francese. E tutto questo finanziato, confessatelo coraggio, ci avete pensato, grazie ad una semplice, poco faticosa anche se leggermente rischiosa forse, piccola, rapida ed efficace azione: una rapina in banca. Neanche se siete un prete o un poliziotto credo che il vostro disappunto in questo momento sia reale e sincero. La rapina in banca da sempre esercita un fascino e una simpatia tutta particolare. È l'unico crimine che non incontra la condanna della società civile. Raramente si riesce a scandalizzarsi di fronte ad un colpo andato a buon fine, senza spargimento di sangue innocente, magari svoltosi in circostanze stravaganti ed originali, magari con un bottino straordinario, magari ai danni di una banca particolarmente grossa e chiacchierata. Sono tanti i motivi che spigano questa innata simpatia del rapinatore di banche e sono tanti i rapinatori che ci hanno fatto sognare, provare invidia e magari innamorare. Chi non ha sognato di essere il Clyde di fianco alla bella Bonnie o viceversa? Quale donna non ha segretamente sognato di incontrare un ladro gentiluomo come Renè Vallanzasca o Horst Fantazzini? E quanti scrittori e cineasti hanno costruito le loro storie fortunate attorno al personaggio di un bel ladro tenebroso e spericolato?
Comunque, per chi voglia saperne di più della rapina in banca, della sua storia, per chi voglia conoscere alcune teorie intorno al crimine più diffuso del mondo, e perché no, per chi voglia apprendere qualche consiglio pratico, è in commercio un simpatico e dettagliatissimo libro edito dalla piccola e militante casa editrice romana DeriveApprodi. Il libro, curato dall'eccentrico professore tedesco Klaus Schönberger è un vero e proprio compendio sulla rapina in banca. Contiene biografie dei principali protagonisti a partire dai primi assalti ai treni portavalori nell'America
del selvaggio west, saggi sociologici ed economici sulle cause, gli effetti e la percezione del reato,ed alcuni racconti in prima persona di rapinatori più o meno famosi.
È una lettura piacevole, un testo accattivante e profondo, che lascia spazio anche al desiderio di rompere con questa società e darsi alla
rapina. E chissà che fra i lettori di questo libro non si nasconda un nuovo Arsenio Lupin. O, meglio ancora e perché no, un nuovo Robin Hood.
Auf "Anzt" (AnarchistNewsService) lesen wir gleichermaßen eine kurze Besprechung:
"La rapina in banca è senza dubbio il crimine più socialmente invidiato. I rapinatori sono, infatti, i criminali più amati e che riscuotono la maggiore simpatia dell'opinione pubblica. Da sempre. Iniziata nell'Europa mercantile, ma diffusasi solo nel selvaggio West americano, la rapina in banca ha una storia lunga e molti protagonisti. Da Bonnie & Clyde a Horst Fantazzini, dalle bank ladies ai Tupamaros, gli innumerevoli furti ai depositi di denaro dimostrano che i soldi piacciono a tutti. In questo libro si troveranno casseforti ripulite, diligenze assaltate, banche svaligiate, furgoni portavalori distrutti. Professionisti del furto con scasso dall'impeccabile fair play e anziane signore che vogliono arrotondare la pensione. Sistemi di sicurezza e allarmi, vie di fuga e nascondigli. Più che la storia di un crimine, La rapina in banca coincide con la storia di un sogno: diventare ricchi senza fatica."
La rapina in banca
a cura di Klaus Schönberger
DeriveApprodi 2003
I soldi? Chiedili alla tua banca. Confessate, chi di voi almeno una volta nella vita non ha sognato viaggi nei Caraibi, ville da sogno su spiagge incontaminate, corse mozzafiato a bordo di Ferrari rosse fiammanti, feste dove corrono fiumi e fiumi di champagne francese. E tutto questo finanziato, confessatelo coraggio, ci avete pensato, grazie ad una semplice, poco faticosa anche se leggermente rischiosa forse, piccola, rapida ed efficace azione: una rapina in banca. Neanche se siete un prete o un poliziotto credo che il vostro disappunto in questo momento sia reale e sincero. La rapina in banca da sempre esercita un fascino e una simpatia tutta particolare. È l'unico crimine che non incontra la condanna della società civile. Raramente si riesce a scandalizzarsi di fronte ad un colpo andato a buon fine, senza spargimento di sangue innocente, magari svoltosi in circostanze stravaganti ed originali, magari con un bottino straordinario, magari ai danni di una banca particolarmente grossa e chiacchierata. Sono tanti i motivi che spigano questa innata simpatia del rapinatore di banche e sono tanti i rapinatori che ci hanno fatto sognare, provare invidia e magari innamorare. Chi non ha sognato di essere il Clyde di fianco alla bella Bonnie o viceversa? Quale donna non ha segretamente sognato di incontrare un ladro gentiluomo come Renè Vallanzasca o Horst Fantazzini? E quanti scrittori e cineasti hanno costruito le loro storie fortunate attorno al personaggio di un bel ladro tenebroso e spericolato?
Comunque, per chi voglia saperne di più della rapina in banca, della sua storia, per chi voglia conoscere alcune teorie intorno al crimine più diffuso del mondo, e perché no, per chi voglia apprendere qualche consiglio pratico, è in commercio un simpatico e dettagliatissimo libro edito dalla piccola e militante casa editrice romana DeriveApprodi. Il libro, curato dall'eccentrico professore tedesco Klaus Schönberger è un vero e proprio compendio sulla rapina in banca. Contiene biografie dei principali protagonisti a partire dai primi assalti ai treni portavalori nell'America
del selvaggio west, saggi sociologici ed economici sulle cause, gli effetti e la percezione del reato,ed alcuni racconti in prima persona di rapinatori più o meno famosi.
È una lettura piacevole, un testo accattivante e profondo, che lascia spazio anche al desiderio di rompere con questa società e darsi alla
rapina. E chissà che fra i lettori di questo libro non si nasconda un nuovo Arsenio Lupin. O, meglio ancora e perché no, un nuovo Robin Hood.
Auf "Anzt" (AnarchistNewsService) lesen wir gleichermaßen eine kurze Besprechung:
"La rapina in banca è senza dubbio il crimine più socialmente invidiato. I rapinatori sono, infatti, i criminali più amati e che riscuotono la maggiore simpatia dell'opinione pubblica. Da sempre. Iniziata nell'Europa mercantile, ma diffusasi solo nel selvaggio West americano, la rapina in banca ha una storia lunga e molti protagonisti. Da Bonnie & Clyde a Horst Fantazzini, dalle bank ladies ai Tupamaros, gli innumerevoli furti ai depositi di denaro dimostrano che i soldi piacciono a tutti. In questo libro si troveranno casseforti ripulite, diligenze assaltate, banche svaligiate, furgoni portavalori distrutti. Professionisti del furto con scasso dall'impeccabile fair play e anziane signore che vogliono arrotondare la pensione. Sistemi di sicurezza e allarmi, vie di fuga e nascondigli. Più che la storia di un crimine, La rapina in banca coincide con la storia di un sogno: diventare ricchi senza fatica."
vabanque - am Dienstag, 4. Oktober 2005, 20:31 - Rubrik: La Rapina in Banca (versione italiana)